Chiesa Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo e il Campanile
Sopra la parte antica di Novi Vinodolski, su un altopiano roccioso che scende ripidamente verso il mare, si ergono il campanile alto 36 metri e la Chiesa Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo.
La vecchia chiesa aveva un campanile sul tetto fino agli anni 1909–1911, quando fu costruito un nuovo campanile separato e quello originale venne demolito. Oggi, Novi Vinodolski è riconoscibile proprio per il suo profilo urbano dominato dal grande campanile bianco.
Sulla posizione attuale del campanile, nel 1551 fu costruita una chiesetta votiva dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano, che secondo la leggenda fu eretta in sole 24 ore per proteggere la popolazione dalla peste, che più volte devastò questa regione.
L’attuale cattedrale è costruita in stile basilicale con tre navate. Sulla facciata occidentale della chiesa è incisa la data 1520, combinando numeri arabi e romani, seguita dalla scrittura glagolitica. Si ritiene che questa sia la data di ristrutturazione o ampliamento della chiesa, poiché è noto che già all’epoca della stesura dello Statuto di Vinodol esisteva una chiesa a Novi Vinodolski.
All’interno della chiesa, davanti all’altare maggiore, si trova la tomba del vescovo di Modruš, Cristoforo Dubrovčanin (Petančić), che fuggì da Modruš con il suo capitolo per sfuggire agli Ottomani e trovò rifugio a Novi Vinodolski, dove morì nel 1499. La lapide è in marmo e presenta l’immagine del vescovo con un’iscrizione in latino. A destra dell’altare si trova la tomba del vescovo Giovanni Battista Caballini, mentre a sinistra quella del vescovo Giovanni Battista Ježić. Sopra la porta della sacrestia si trova un monumento funebre in rilievo del canonico abate Nicola Mrzljak, vicario generale della diocesi di Modruš sotto il vescovo Ježić. Sull’altare laterale si trova una Madonna gotica in legno risalente al XV secolo.
Nella Cattedrale sono state conservate anche le panche corali in legno finemente intagliate, risalenti alla seconda metà del XVII secolo. Queste panche rappresentano un capolavoro dell’arte dell’intaglio del legno dell’ultimo periodo del dominio dei principi Frankopan. Gli altari furono costruiti nel XIX secolo in stile neoclassico.